Stando a quanto è emerso da uno studio, l’infezione da covid sarebbe contratta da due tipologie di persone in particolare, uno è l’asmatico: scopriamo insieme l’altro chi è.
Un gruppo di esperti ha voluto analizzare nel dettaglio quali sono le categorie di persone che sono solite infettarsi con una maggiore incidenza. Dalle analisi è emerso che in genere i soggetti affetti da asma hanno una maggiore tendenza a contrarre l’infezione. Ciò detto, ora in molti si chiedono chi si l’altra categoria.
Di seguito cercheremo di analizzare in maniera più dettagliata l’interessante studio in modo tale da capire di più l’andamento e l’incidenza dell’infezione causata dal covid. Le informazioni che andremo a fornirvi sono particolarmente interessante in quanto aiutano a comprendere quali sono i soggetti che corrono maggiori rischi di ammalarsi.
Covid: ecco quali sono le persone che corrono maggiore rischio di infettarsi
Come abbiamo imparato a conoscere, il covid è particolarmente pericoloso nelle persone che già presentano una patologia pregressa e che in ogni caso hanno un’età avanzata.
Ci sono in particolare delle malattie che espongono ad un maggiore rischio di essere colpiti severamente dall’infezione. Tra queste c’è sicuramente l’asma. Fin dall’inizio dello scoppio della pandemia, difatti, si era concordi nel considerare questa condizione come un fattore di rischio. In realtà, con il tempo diversi studi hanno messo in luce che l’asma sia al contrario un elemento che assicura una maggiore protezione dal covid. La causa, molto probabilmente, è da ricercare nel fatto che l’abbondante produzione di muco che si verifica solitamente in questi pazienti funge da protezione contro il virus.
Per quanto concerne invece la correlazione tra quest’ultimo e le allergie alimentari è emerso che i soggetti affetti da questi disturbi presentano un rischio ridotto del 50 per cento di ammalarsi con il SARS-CoV-2 se messi a confronto con coloro che invece non ne sono affetti. Si tratta, nello specifico, di uno studio condotto su un campione di oltre 1300 famiglie con all’interno almeno un membro con età non superiore ai 21 anni affetti da allergie alimentari e da asma. Si tratta senza ombra di dubbio di un risultato davvero interessante che merita ulteriori approfondimenti