Attraverso un esame è stata rivelata la predisposizione al Long Covid. Si tratta di una scoperta molto interessante a cui è arrivato un team di scienziati analizzando più di 50 pazienti. Scopriamo insieme di di cosa si tratta nel dettaglio.
Con il termine Long Covid si fa riferimento ad una condizione che riguarda un paziente che pur essendo guarito dal Covid-19, continua a manifestare sintomi. A tal proposito, uno studio ha condotto alla scoperta di un esame che riesce a rivelare la predisposizione alla condizione appena descritta.
Ciò detto, può risultare molto interessante approfondire l’argomento in modo tale da capire in quali pazienti è più elevato il rischio di manifestare i sintomi anche dopo il tampone negativo.
Long covid: lo studio che rivela la predisposizione
La notizia in esame è molto importante in quanto consente di rilevare attraverso un semplice esame del sangue la predisposizione a manifestare il Long Covid dopo il periodo di positività. Lo studio in questione in particolare è stato condotto da un gruppo di esperti che ha proceduto con l’analisi di campioni di sangue relativi ad oltre 50 operatori sanitari che risultavano contagiati dal Covid.
Questi campioni sono stati prelevati a cadenza settimanale per un periodo di tempo pari a sei settimane durante la prima ondata di contagi risalente alla primavera del 2020. In un secondo momento, i risultati ottenuti sono stati messi a confronto con altri campioni rilevati durante il medesimo periodo su poco più di cento operatori sanitari che non avevano contratto il Covid.
Ebbene, il risultato ottenuto da questo studio è che 20 proteine hanno fatto registrare un livello anomalo e nella gran parte dei casi sono risultati essere il segnale che preannunciava il Long Covid.
Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiana, ha affermato che il numero di persone coinvolte nello studio non risulta particolarmente elevato e di conseguenza non si può arrivare ad una simile conclusione. Questo in particolare è anche dovuto al fatto che lo studio in esame non è in grado di dire quali sono i sintomi che potranno sviluppare i pazienti positivi al covid come anche quale sarà la loro durata.