Alzheimer, due bevande contrastano l’insorgenza della malattia. Ecco cosa puoi bere e quali sono le straordinarie proprietà
Tra le malattie più devastanti, ma anche purtroppo più misteriose c’è sicuramente l’Alzheimer. Sempre più persone sono colpite da questa problematica (600 mila persone solo in Italia), che non ha ancora una cura efficace e ha ancora molti aspetti avvolti nel mistero.
Tra le cose che sembrano ormai appurate c’è che tra i segni distintivi della malattia c’è l’accumulo di placche nocive nel cervello. Una nuova ricerca, portata avanti dagli scienziati della Tuft University del Massachusetts negli Stati Uniti, avrebbe però scoperto due sostanze che aiuterebbero a ridurre la presenza di placche nocive e a proteggere maggiormente il cervello dalla malattia. Come se una buona notizia non fosse abbastanza, ecco subito la seconda: queste sostanze sono presenti in due amatissime e buonissime bevande.
Poche cose gridano “coinvivialità e unione” come il Tè e il vino. Una tazza o un bicchiere tra amici rallegrano la giornata e accompagnano perfettamente risate e racconti. E se fossero anche un valido aiuto contro l’Alzheimer? Secondo la Tufts University infatti le catechine presenti del té verde e il resveratrolo presente nel vino rosso, aiuterebbero a contrastare la crescita delle placche.
In questa ricerca sono stati testati 5 composti che sembrerebbero avere la capacità di prevenire la formazione di queste placche. Tra questi, appunto, té verde e resteratrolo, ma anche curcumina della curcuma, il farmaco per il diabete metformina e un composto chiamato citicolina. In tutti i casi è stata rilevata una buona capacità di ostacolare la formazione di placche, anche se i primi due si sono rivelati i più efficaci. Il té verde ha proprietà antiossidanti, mentre il resveratrolo, contenuto anche in uva, mirtilli e mirtilli rossi, arachidi, pistacchi e cacao ha ottimi effetti anche contro l’invecchiamento.
Potrebbe essere utile, insomma, riuscire a integrare questi alimenti nella propria dieta. Ovviamente, è sempre bene non esagerare, e informarsi prima con il proprio medico se davvero è possibile integrarli nella propria dieta.
La ricerca può comunque aprire diverse porte al progresso e a sempre maggiori cure in grado di contrastare l’avanzamento dell’Alzheimer.
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