Ancora crisi nel campo della distribuzione dei farmaci in Italia? Recentemente la stampa italiana ha fatto riferimento ad una carenza di farmaci nella nostra nazione, così tanto da fare scattare l’allarme. Ecco cosa sta succedendo.
Non è la prima volta che in Italia scatta in allarme relativo alla distribuzione di farmaci da banco e non solo, così come successo anche con alcuni medicinali che vengono spesso impiegato nella cura di alcune problematiche di salute soprattutto per i più piccoli.
Allo stesso modo, però, ecco che un nuovo allarme considerato problematico viene diffuso da questo punto di vista, dato che all’appello a quanto pare mancano un cospicuo numero di medicinali che vengono impiegati per la cura di alcune problematiche di salute per i più piccolo, ma anche per gli adulti.
Carenza di farmaci in Italia
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedente, nel corso delle ultime settimana è stata registrata in tutta Italia una cospicua carenza di medicinali, anche di prima necessità. Facciamo riferimento a circa 3000 farmaci per i quali nel settore è stato richiesto un intervento incisivo al fine di capire quando ritorneranno disponibili.
La carenza di farmaci in questione, dunque, tocca le tipologie di medicinali che vi elencheremo di seguito:
- Antifebbrili a base di ibuprofene per bambini,
- Antibiotici per uso orale e pediatrico,
- Farmaci cardiovascolari,
- Antipiretici.
“Problemi di approvvigionamento delle materie prime…”
A commentare quanto sta accadendo in Italia circa l’assenza di circa 3000 farmaci è stato Marcello Cattani di Farmaindustria, interpellato da Sky TG 24.
Cattani, dunque, in relazione all’allarme riguardante l’assenza di farmaci, ha rilasciato la seguente ed importante dichiarazione: “La filiera sta scontando parecchie difficoltà, soprattutto i problemi di approvvigionamento delle materie prime. Gli ingredienti vengono per il 75% da Cina e India e anche per l’Italia, che è il più grande produttore di farmaci, il momento di difficoltà è evidente. Tutto è diventato molto più caro e difficile da reperire a causa della crisi internazionale. I prezzi sono scesi dell’1% ma la filiera è sotto pressione: così possono saltare le aziende produttrici”.