Trovata una correlazione negativa tra la fase del sonno e una malattia in particolar modo, un dettaglio che si evince da un nuovo studio che è stato messo a segno recentemente.
Nel corso dell’ultimo ventennio sono state messe in atto numerose ricerche scientifiche che permettesse ai medici di capire con quale velocità si generassero le cellule tumorali, determinando così lo stadio della malattia.
In un primo momento si è notato come in un corpo giovane procedesse con una velocità spaventosa, la quale si è mostrata molto più lenta in un corpo adulto, superata la soglia dei 50 anni. Alcuni casi clinici, però, hanno in un certo qual modo smentito tale tesi, mettendo in evidenza che la velocità della malattia viene determinata da numerosi fattori e che non possono sempre essere ricondotti allo stato fisico della persona.
Attenzione al materasso: “Nel sonno se ne formano di più…”
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli anni è stata messa in atto una nuova ricerca scientifica realizzata dalla biologa cellulare Zoi Diamantopoulou del Politecnico di Zurigo e pubblicata dalla rivista “Nature”.
Lo studio in questione ha fatto luce sulla formazione delle cellule dette CTC, tipiche del tumore al seno che si riproducono molto più velocemente in una determinata fase della giornata, ovvero quella del sonno.
Il sonno in relazione alla malattia
Secondo quanto reso noto, dunque, è stato evidenziato come la fase del sonno e la quasi totale assenza di movimento, favorirebbe così una più veloce generazione delle cellule tumorali per il cancro al seno. Quanto detto, dunque, apre un nuovo scenario della cura del cancro sia in materia di rimodulazione delle cure che anche delle modalità secondo le quali dovrebbero essere effettuati gli esami di routine.
In particolar modo, è stato evidenziato che per evitare risultati falsati per le cellule tumorali e per vedere lo stato di avanzamento della malattia, bisognerebbe prelevare dei campioni fissi a orari fissi, in modo tale da scegliere in modo più efficace anche le terapie da seguire affinché possano avere la massima efficacia anche durante le fasi del sonno e andare combattere da vicino le cellule CTC.