Se ti svegli spesso di notte per fare la pipì significa che devi cominciare a preoccuparti seriamente: cosa devi sapere.
Molte persone non sanno che in base a quante volte ti svegli di notte per fare la pipì può rivelarsi estremamente importante sottoporre all’attenzione del medico questa condizione. Questa infatti in alcuni casi potrebbe essere il sintomo di problemi anche molto seri.
E’ bene quindi approfondire la questione cercando di capire quali possono essere le cause del disturbo in esame e soprattutto quando è il caso di preoccuparsi davvero.
Ti svegli di notte per fare la pipì?
E’ molto importante prestare attenzione ai segnali che ci lancia il nostro organismo. Tra questi c’è sicuramente quello di svegliarsi di notte per fare la pipì. Questa situazione, infatti, può essere la spia di un problema ben più serio che riguarda una specifica patologia: la sindrome della vescica iperattiva. Si tratta di una condizione che determina una serie di sintomi come, ad esempio, un bisogno urgente di urinare, aumentata frequenza delle minzioni e talvolta incontinenza urinaria.
Le cause possono essere diverse. In alcuni casi ad esempio può essere dovuta all’assunzione di farmaci diuretici che provocano un aumento nella produzione di urina. Anche l’eccesso di peso può essere una condizione che favorisce l’insorgere del disturbo in esame dal momento che i chili di troppo finiscono per aumentare la pressione sullo sfintere uretrale, causando i sintomi su citati. In ogni caso, è importante rivolgersi ad una figura esperta in modo tale che possano essere escluse infezioni delle vie urinarie o anche nei casi più gravi tumori della vescica.
Ciò detto, tra gli interventi per risolvere il problema c’è quello chirurgico che consiste nell’aumentare la capacità della vescica stessa. Chiaramente, questa soluzione viene assunta solamente in presenza di una incontinenza grave. In altri casi, peraltro, si può decidere anche di procedere con la rimozione della vescica che si tratta in poche parole di una possibilità che viene messa in atto in condizioni di estrema gravità. Si parla in questo caso di un intervento di ureterocutaneostomia che prevede poi di fissare un dispositivo atto alla raccolta proprio dell’urina.