L’INPS pronta a gestire la TFR. Arrivano le modifiche nel 2023. Potrai ricevere la liquidazione presto. Cosa devi sapere
L’INPS sta predisponendo nuove modifiche e novità per il 2023 per quanto riguarda l’anticipo TFR per i dipendenti pubblici. Sono previsti diversi cambiamenti affinché possa diventare più accessibile rispetto al passato.
Attualmente, la ripartizione della liquidazione per i dipendenti pubblici è gestita diversamente rispetto a quella dei dipendenti. In anticipo TFR i dipendenti pubblici possono ricevere una somma che è pari a 50 mila euro, mentre il resto della cifra viene rilasciato dopo 24 mesi.
Questo porta i dipendenti pubblici a dovere aspettare diverso tempo prima di ricevere l’intera cifra. In molti casi si tratta di anni di attesa. Proprio per questo si sta cercando di accelerare il processo e snellire tutto.
Il governo Conte aveva messo a regime una stipula bancaria che concedeva alle banche la possibilità di rilasciare l’anticipo TFR sino alla somma di 45 mila euro. Gli interessi sull’operazione bancaria della liquidazione portano lo stretto legame tra i prestiti e i rendimenti dei titoli di Stato
I titoli di Stato a rialzo provocano le oscillazioni dei titoli di Stato e conseguentemente ad un aumento sui tassi d’interesse da parte delle banche. Questo comporta costi per i cittadini. Per una scadenza di un anno/ un anno e sei mesi gli interessi sono del 2,6%, mentre per le medie scadenze si attesta intorno al 4,5%. Il TFR in banca costa certo 3%.
Adesso però sono pronte appunto le modifiche. L’Istituto intende inserire l’anticipo TFR direttamente nel trattamento economico previdenziale richiesto dal dipendente pubblico. Questi ultimi devono presentare l’apposita domanda. L’anticipo TFR va agganciato ad un tasso agevolato nella misura dell’1%, attaccato alle spese nella misura dello 0,5%. L’esito della domanda arriverà dopo un periodo temporale massimo di 75 giorni, a cui si aggiungono i tempi tecnici della pratica istruttoria.
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