In una nota l’Antitrust ha fatto sapere di essere intervenuta in merito alle bollette di luce e gas: revocati gli aumenti illeciti. Approfondiamo insieme la questione.
L’Antitrust è l’autorità che si occupa di tutelare il diritto di concorrenza nonché di controllare che i diritti dei consumatori non vengano violati. Ciò detto serve anche ad impedire che le aziende mettano in atto comportamenti scorretti volti a ledere sempre i consumatori.
A tal proposito, in una nota ha fatto sapere di essere intervenuta con una serie di provvedimenti volti a revocare gli aumenti illeciti sulle bollette di luce e gas. Si tratta di una decisione importante che mira a salvaguardare i diritti dei consumatori.
Gli aumenti in bolletta sono sotto gli occhi di tutti ma in alcuni casi il motivo risiede anche nella condotta impropria delle aziende che offrono servizio di fornitura di luce e gas. A tal proposito, può essere utile sapere che l’Antitrust è intervenuta con l’adozione di 7 provvedimenti cautelari nei confronti di Acea, Angie, A2A, Hera, Edison ed Eni. Queste aziende in particolare sarebbero risultate responsabili di modifiche illegittime per quanto riguarda il prezzo di fornitura di gas naturale ed energia elettrica.
Tali variazioni nelle condizioni peraltro riguarderebbero più di sette milioni di consumatori. Proprio per questo, sul sito dell’Antitrust è possibile leggere che la legge impedisce alle società di vendita di procedere con la modifica del prezzo di fornitura. In particolare, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, è sospesa l’efficacia tanto delle clausole di contratto volte a modificare il prezzo di fornitura quanto le comunicazioni di preavviso. Questo chiaramente vale solamente nel caso in cui le variazioni siano state apportate prima dell’entrata in vigore del Decreto che ha introdotto la norma in questione.
In ogni caso, i provvedimenti in oggetto vanno a sommarsi anche a quelli adottati contro Iberdrola, Dolomiti e Iren. Va detto, infine che è stata anche avviata un’attività preistruttoria che ha riguardato più di 20 imprese: il risultato emerso è che nella metà dei casi è stata rispettata la norma in vigore che riconosce come illegittima la modifica delle condizioni economiche e che prevede la revoca degli aumenti applicati in maniera illecita.
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