Un nuovo allarme arriva per gli italiani segnato dall’influenza australiana denominata virus H3N2, la quale ha davvero messo ko l’intera nazione in Italia e non solo. Ecco cosa dobbiamo sapere in merito.
Gli ultimi anni sono stati particolarmente intensi da vivere per gli italiani e le altre persone nel mondo, tutti costretti a fare i conti con le problematiche derivanti dalla pandemia e il contagio da Covid 19, il quale non può essere del tutto archiviato e che continua ad essere una problematica odierna con la quale fare i conti.
A rendere tutto molto più difficile troviamo anche il diffondersi dell’influenza australiana, la quale sta colpendo principalmente i bambini dai 0 ai 4 anni in modo assolutamente incredibile. A spiegare perché ciò sta accadendo è stato il direttore sanitario de dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, il professore Fabrizio Pregliasco.
Influenza australiana, come difendersi
Come abbiamo avuto modo di spiegare nel corso delle ultime settimane è stato riscontrato e diffondersi in modo considerevole preoccupante della nuova influenza australiana, con non pochi casi di pazienti ospedalizzati e che hanno manifestato quasi tutti gli stessi identici sintomi ovvero: febbre alta, crisi respiratorie e sintomi generali influenzali.
Inoltre, a mettere in allarme medici specialisti troviamo il fatto che questo virus risulta essere molto più contagioso rispetto a quello che e successo negli anni precedenti, il professore Pregliasco ai microfoni della Repubblica infatti ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questa stagione è particolarmente intensa in termini numerici la malattia, è sempre uguale cambia il virus e può essere come in questi casi più capace di diffondersi in particolare ha cominciato a fare nelle fasce più giovani da zero a quattro anni, un po’ come sempre ogni anno e poi sta diffondendo ovviamente nei familiari la malattia”.
Perché il virus colpisce i bambini?
Il professore Fabrizio Pregliasco, inoltre, interpellato dal quotidiano La Repubblica ha avuto modo di commentare anche quelli che sono i sintomi riconosciuti per quanto riguarda l’influenza australiana, spiegando ulteriormente: “Si tratta riforme classiche con febbre elevata con la presenza contemporanea di sintomi respiratori come il naso chiuso naso che cola e sintomi generali, insieme a senso di bastonatura e stanchezza”.
Successivamente, il professore pregliasco ha continuato spiegando come si possa trattare di una “variante nuova ma anche i due anni in cui questo virus influenzale non si è fatto quasi vedere ha lasciato scoperti molti soggetti i bambini sono in ogni annata i primi essere coinvolti perché hanno meno risposta immunitaria un minor bagaglio rispetto a infezioni pregresse”. Infine, cerca il crescente numero dei contagi per i bambini ha concluso così il suo intervento: “I bambini hanno una minore risposta immunitaria e un minore bagaglio rispetto a infezioni pregresse”.