Mani fredde, gonfie e violacee, tutti disturbi del microcircolo, controllati
I geloni colpiscono un gran numero di persone soprattutto con l’arrivo del freddo. Riuscire a riconoscerli è molto importante e può accadere soltanto essendo a conoscenza di quali sono i sintomi che tendono a comparire. Allo stesso modo, è importante sapere che è possibile prevenirli e curarli in maniera efficace.
Quello in esame è un disturbo molto frequente che può diventare davvero molto fastidioso se non si interviene in maniera maggiore.
Geloni: cosa sono e come si curano
Tanto per cominciare, bisogna precisare che i geloni altro non sono che reazioni cutanee dovute ad un’eccessiva esposizione al freddo seguita da un riscaldamento repentino. Tale circostanza provoca una risposta della pelle dove si verifica l’insorgere di arrossamento, prurito e gonfiore. In genere questi sintomi riguardano determinate parti del corpo tra cui naso, orecchie e le dita delle mani e dei piedi.
Ci sono casi in cui le lesioni risultano essere circoscritte, altri invece in cui le zone interessate dal disturbo sono particolarmente estese. Ciò detto, è possibile curare il disturbo in maniera efficace ricorrendo all’uso di creme a base di corticosteroidi. L’applicazione delle stesse va eseguita direttamente sulla zona interessata dal momento che aiutano ad alleviare il gonfiore e il prurito mediante la vasodilatazione. Va detto che però in questo caso è possibile andare incontro ad una serie di effetti collaterali tra cui mal di testa e vampate di calore.
In ogni caso, il rimedio più efficace risulta essere la prevenzione che può essere messa in atto mediante dei comportamenti particolarmente importanti. Tra questi c’è sicuramente quello di evitare di esporsi per lunghi periodi al freddo e in ogni caso di coprire per bene le parti che sono più scoperte. Oltre a ciò, gli esperti consigliano di optare per capi di abbigliamento che siano in grado di mantenere il calore e di munirsi sempre di sciarpa e cappello quando le temperature risultano particolarmente basse. Assolutamente da evitare infine sono le brusche variazioni di temperatura che a conti fatti non fanno altro che favorisce un peggioramento del quadro clinico.