Gli esercenti che utilizzano il Pos potranno beneficiare di un rimborso per le commissioni: approfondiamo insieme i dettagli relativi alla decisione assunta dal Governo.
Il nuovo Governo è a lavoro per riuscire ad ottenere l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 entro fine anno. Tra le varie misure in essa contenute c’è anche quella che riguarda il rimborso delle commissioni in favore degli esercenti.
In molti si stanno chiedendo in cosa consiste nello specifico la decisione pressa dal Governo e soprattutto cosa cambierà nei prossimi mesi: scopriamo cosa c’è da sapere.
Riguardo alle commissioni pagate dai commercianti, la loro entità dipende anche molto dal business di cui sono titolari. Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payment, infatti, ha spiegato che quanto più il fatturato di un negozio è alto, tanto più basse sono le commissioni che sono chiamati a pagare gli esercenti. Si tratta in ogni caso di cifre più basse rispetto a quelle pagate tempo addietro, quando era prevista per ciascun acquisto una percentuale sulla transazione più una commissione fissa pari a qualche centesimo di euro. Oggi invece è previsto un canone annuale o mensile insieme ad una percentuale relativa all’importo della transazione.
Stando a quelle che sono le stime effettuate, comunque, mediante il prolungamento del credito di imposta per quanto riguarda le transazioni di importo inferiore ai 30 euro, qualora fosse pari al 30 per cento delle commissioni pagate, si assisterebbe ad un costo pari ad oltre 220 milioni. In ogni caso, il Governo ha avviato un tavolo di lavoro volto a rassicurare i commercianti riguardo al fatto che sarà stabilito un livello dei costi equo e trasparente.
Al momento, infatti, il problema legato alla restituzione delle commissioni pagate dagli esercenti sulle transazioni avvenute elettronicamente resta. L’intento del Governo è quello di restituire quelle relative ai pagamenti sotto i 30 euro come anche di trovare quello che è stato definito un livello equo per tutti gli esercenti. Ciò peraltro dovrà avvenire entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2023 e nel caso non si riuscisse ad arrivare ad un accordo che possa star bene a tutte le parti, le banche saranno chiamate a garantire una sorta di contributo straordinario per tutto il prossimo anno.
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