Il governo Meloni annuncia le modifiche sul reddito di cittadinanza. Cambia tutto: ora perderlo sarà più facile.
Non è un segreto che sin dalle prime battute della campagna elettorale il centro destra si sia schierato contro la gestione normativa del reddito di cittadinanza, e in particolare contro chi, approfittando della normativa, si sarebbe “approfittato” del contributo statale pur non avendone effettivamente bisogno. Giorgia Meloni aveva annunciato già allora modifiche alla manovra, e la Premier, una volta salita al Governo nell’Ottobre scorso, ha certamente confermato questa inclinazione.
Con gli ultimi decreti infatti sono state ufficializzate le modifiche alla manovra. Con la legge di bilancio, che entrerà in vigore il primo Gennaio, sono attese importanti novità.
Reddito di cittadinanza, con la legge di bilancio cambia tutto: le novità
La modifica più importante per quanto riguarda il reddito di cittadinanza è certamente l’eliminazione dell’aggettivo “congrua” dall’offerta di lavoro che qualora venisse rifiutata farebbe scattare la rinuncia all’assegno. Sino ad ora si è a lungo dibattuto sulla questione, e in molti hanno accusato di giocare proprio sull’aggettivo “congrua” per rifiutare proposte di lavoro valide e continuare a percepire l’assegno.
Al momento, nonostante la cancellazione, la norma rimanda ad un altro documento del 2015 dove lo stesso concetto viene espresso. “Offerta congrua” insomma, al momento è ancora la discriminante per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Il governo dovrà chiarire questa posizione e stabilire i confini entro cui l’offerta deve essere accettata per non perdere il reddito di cittadinanza.
Ad oggi, è stata considerata congrua un’offerta che sia coerente con le competenze dall’interessato, superiore di almeno il 10 per cento rispetto all’importo del beneficio e con sede di lavoro entro 80 chilometri (e cento minuti di viaggio con i trasporti pubblici) dalla residenza dell’interessato.
Con le nuove modifiche, invece, l’occupazione dovrebbe essere accettata indipendentemente dalle competenze del candidato, mentre dovrebbero restare i limiti sulla distanza geografica. Il messaggio, dunque, è chiaro. Non ci si potrà più permettere di rifiutare lavori o di aspettare troppo che arrivi quello perfetto.