Per il 2023 ci saranno tante novità che riguardano diversi settori: scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Il nuovo anno porta con sè una serie di proroghe a cui sta lavorando il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni. E’ importante sapere in cosa consistono tali novità e soprattutto quali saranno i cambiamenti che andranno ad apportare nei prossimi mesi.
Di seguito andremo ad approfondire la questione, soffermandoci su tutte quelle che saranno le proroghe a partire dal prossimo anno.
Tanto per cominciare va detto che tra le varie proroghe 2023 va citata quella relativa ai progetti per i nuovi asili che slitta dal 31 marzo al 31 maggio. In particolare, Giuseppe Valditara, Ministro dell’istruzione, è giunto ad un accordo in seguito alle istanze presentate dall’Anci, Associazione Comuni Italiani, che in particolare riguardavano proprio la possibilità di beneficiare di un tempo maggiore.
Oltre a ciò, il Ministero dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha voluto informare in merito al fatto che sono stati autorizzati gli acquisti relativi alle colonnine di ricarica anche oltre il 31 dicembre 2023, mentre dal fronte sanità è stata stabilita la prosecuzione dei contratti dei medici specializzandi che sono stati chiamati a far fronte alla difficile situazione legata alla pandemia. Per il rinnovo dei contratti si è optato anche nel caso dei precari dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco. Nello specifico, la proroga riguarda i contratti di collaborazione coordinata e continuativa nonchè i contratti di lavoro flessibile che risultano in scadenza.
Il divieto di circolazione riguardante i bus inquinanti, poi, slitta di un anno e dunque al 2024: il predetto divieto relativo agli autobus Euro 2 infatti sarebbe dovuto scattare a partire da gennaio 2023. Mentre al fine di permettere il completamento riguardante le procedure di rinnovo, da citare è anche il differimento della scadenza del contratto di servizio Rai fino al terzo settembre 2023.
Tra le novità c’è anche quella che riguarda la proroga di altri 6 mesi prevista nel caso dell’Imu degli enti non commerciali in relazione al 2021. Si tratta di una proroga che in verità era già stata messa in atto nel 2022 a causa della pandemia: il Governo però ha deciso per un altro slittamento fissato al 30 giugno 2023.
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