Cambia tutto anche per quanto riguarda la busta paga. Da Gennaio arrivano le modifiche: ecco cosa bisogna sapere.
Grandi novità per quanto riguarda l’Inps. Nelle buste paghe di Gennaio ci saranno diverse novità. Saranno infatti ben più onerose sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. Questo per via di alcune voci che sono cresciute e che andranno a gravare sia sui datori di lavoro che sui dipendenti.
I primi dovranno farsi carico dei due terzi dell’aumento, mentre un terzo graverà sui dipendenti. Insomma, saranno buste paga davvero salate.
Buste paga, tutte le modifiche: costi in più
Dietro all’aumento dei costi c’è l0aumento delle aliquote contributive che dal 1 Gennaio è stato previsto per i datori di lavoro nel Fis (Fondo d’Integrazione Salariale). Con l’ultima legge di bilancio, sono entrati a far parte di questo tutti i datori che sono fuori dalla cassa integrazione guadagni ordinaria e da quella straordinaria, anche se con un solo dipendente.
Ai lavoratori, di conseguenza, spetta l’Assegno d’integrazione salariale (Ais), concesso dai fondi di solidarietà. In caso no siano presenti, spetta al Fis. L’assegnazione dell’Ais porta un’aggiunta alle aliquote di un addizionale del 4%. Le aliquote da versare al Fis, come detto, sono per due terzi a carico dei datori, e per un terzo dei lavoratori, che si trovano quindi a doversene fare carico.
Le aliquote hanno quindi visto un adeguamento rispetto al 2022. Passeranno infatti dallo 0,15% dell’anno scorso allo 0,80% di quest’anno. Le imprese che hanno tra i cinque e i quindici dipendenti subiranno ugualmente aumenti. L’aliquota salirà dallo 0,55% a 0,80%, per quelle con più di 15 dipendenti da 0,69% a 0,80% e da 0,24% a 0,80% per le aziende che hanno più di cinquanta lavoratori,.
Entro il 30 Giugno 2023 tutti i fondi di solidarietà dovranno adeguarsi alle nuove regole stabilite della manovra 2022. In attesa di quella data i datori devono comunque adeguarsi alle nuove percentuali di aliquota Fis.
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs), che è destinata alle imprese con più di 15 dipendenti, torna in vigore l’aliquote allo 0,9%, a cui va sommato un addizionale compreso tra il 9 e il 15% della retribuzione persa nel caso in cui si abbia usufruito dell’ammortizzatore. Con la manovra del 2022 era stato ridotto il contributo ordinario dello 0,9%, fissandolo allo 0,27%.