E’ importante analizzare i dati relativi al tasso di mortalità a causa del covid mettendo a confronto coloro che si sono sottoposti a vaccinazione con i no vax: ecco quali sono le fasce di età a rischio.
L’emergenza legata al covid sembra oramai passata grazie soprattutto al contributo apportato dai vaccini che, a conti fatti, hanno rappresentato l’arma più efficace contro il terribile virus che ha letteralmente travolto l’intero pianeta negli ultimi anni.
Ciò detto, è importante comprendere l’importanza della vaccinazione contro il covid mettendo a confronto i dati relativi alla mortalità nelle persone che l’hanno eseguita e in quelle che invece rientrano tra i no vax. Scopriamo insieme cosa è emerso dal report reso noto dalle autorità.
Covid, chi è più a rischio?
L’ultimo report aggiornato dall’Iss, istituto Superiore di Sanità, fornisce un’ulteriore prova dell’importanza dei vaccini contro il coronavirus. I dati che andremo ad esporvi infatti devono spingere ad una profonda riflessione in merito a quella che è l’importanza di sottoporsi al vaccino per essere protetti dalle possibili conseguenze causate dal covid.
Tanto per cominciare, va detto che nel caso dei non vaccinati contro il virus di età compresa tra i 60 e i 79 anni la mortalità risulta aumentare di ben 6 volte rispetto ai vaccinati che si sono sottoposti alla vaccinazione da meno di 4 mesi. Tra l’altro, nel caso degli ultra ottantenni il rischio aumenta di ben 11 volte.
Non solo, l’Iss ha messo in luce che sempre nella predetta fascia d’età è possibile proteggersi in maniera efficace grazie al vaccino mentre ciò non vale per coloro che non l’hanno effettuato. Essi infatti presentano un rischio più elevato di finire ricoverati nei reparti ordinari e nelle terapie intensive, rischio che può arrivare fino a 3,5 volte rispetto a coloro che si sono sottoposti, ad esempio, alla seconda dose booster. In poche parole, questo dato rivela che la vaccinazione protegge in maniera efficace anche da forme gravi del virus.
Basti pensare, infatti, che il tasso di ricoveri in terapia intensiva è circa il triplo rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale, e il quadruplo rispetto a chi ha fatto la quarta dose. Come accennato prima, nelle persone di età superiore agli 80 anni, il pericolo aumenta in maniera esponenziale in quanto il ricovero in terapia intensiva risulta essere fino a 4 volte più probabile rispetto a coloro che hanno eseguito la dose booster e fino a 6 nel caso di quelle che si sono sottoposte al richiamo da meno di 4 mesi.