Covid la nuova circolare prevede una proroga fino ad aprile 2023 di cosa si tratta e quali sono i cambiamenti rispetto alle attuazioni preventive.
Dal Ministero arriva una nuova circolare in materia di Covid-19. I casi in aumento anche se di fronte ad un abbassamento del numero dei ricoveri, pone lo stato di attenzione da parte degli enti preposti per quel che concerne le forme di prevenzione da attuare. Lo stato della campagna vaccinale ha ottenuto dei buoni risultati, ma non come si sperava a causa del numero non poco irrisorio di persone che non hanno terminato il percorso oppure non lo hanno affatto cominciato. Esistono delle differenze rispetto all’ultima circolare datata 29 dicembre 2022, e la sostanziale differenza sta nel recepimento della proroga al 30 aprile 2023 dell’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e negli ambulatori e studi medici.
Stando a quanto riportato dalla circolare: “Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile, il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SARS-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”. A margine di quella che è la situazione in termini internazionali e di quella che è la posizione della Cina rispetto alla disponibilità dell’UE di sopperire all’introduzioni di vaccini a supporto di quello asiatico, posizione di netta contrapposizione. L’offerta dell’Europa sarebbe il tentativo di Bruxelles di creare un argine europeo alla nuova ondata di infezioni originata dallo stop della politica “zero Covid”. Da Pechino arriva però la condanna sulla scelta di imporre i tamponi ai viaggiatori provenienti dalla Cina e minaccia delle contromisure.
Covid la nuova circolare
Per il Ministero “Si evidenzia la necessità di intensificare il sequenziamento al fine di raggiungere una numerosità sufficiente a identificare l’eventuale circolazione di nuove varianti, anche in relazione alla recente diffusione dell’infezione nella Repubblica Popolare Cinese” ed “è particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l’incidenza di malattia grave da COVID-19 e le complicanze dell’influenza nelle persone a rischio, proteggendo soprattutto le persone più fragili. Per la stagione invernale 2022-2023, si ritiene indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino, e, se necessario, rafforzino il proprio stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di infezione da SARS-CoV-2.
Si racomanda la dotazione di posti letto in ricovero ordinario e in regime di terapia intensiva/sub-intensiva dedicati e da dedicare a pazienti COVID-19, da individuare ed attivare con modalità flessibile in base alla domanda; la disponibilità e corretta applicazione di protocolli ospedalieri formalizzati per la gestione in sicurezza dei pazienti, ricoverati a causa delle manifestazioni cliniche di COVID-19, ricoverati per altre cause presso reparti di diversa competenza nosologica e risultati positivi alla ricerca del virus SARS-CoV-2; la disponibilità e corretta applicazione di protocolli ospedalieri formalizzati per la disinfezione e sanificazione degli ambienti; approvvigionamento di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi, diagnostici, farmaci, vaccini, ecc.; la disponibilità di personale sanitario formato e continuamente aggiornato; dotazioni e procedure delle RSA e long term facilities; o modalità e protocolli dell’assistenza a domicilio; l’ efficacia della comunicazione esterna e interna. Sui vaccini, si raccomanda di procedere alla quarta dose per i soggetti fragili e anziani e di proseguire con la campagna vaccinale in corso, colmando le lacune nella copertura vaccinale del ciclo primario e dei booster raccomandati e mantenendo una sufficiente capacità di vaccinazione.
Si raccomanda il vaccino a persone di 60 anni e più, persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza. I vaccini bivalenti possono, comunque, essere resi disponibili su richiesta dell’interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.