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Covid nuova circolare del ministero cosa cambia in Italia

Dopo la diramazione della nuova circolare del Ministero in merito al covid, in Italia, si assisterà ad una serie di cambiamenti: ecco in cosa consistono.

La pandemia da covid ha messo in grave difficoltà il nostro Paese, e non solo, pesando in maniera importante sul sistema sanitario nazionale. Da questo punto di vista, il pericolo sembra oramai rientrato e il Ministero ha diramato una nuova circolare.

Cambiano in maniera radicale le regole riguardanti gli strumenti atti a contrastare la diffusione del virus. Ecco quali sono le regole che dovranno essere rispettate nel nostro Paese.

Covid: come cambiano le regole

Il Ministero della Salute ha emanato una circolare in cui sono contenute le misure da attuare nel caso in cui si dovesse assistere ad un peggioramento della situazione connessa all’epidemia. In particolare, le predette indicazioni riguardano diversi ambiti.

Tanto per cominciare, per quanto concerne gli asintomatici, questi nel caso in cui non presentino sintomi da 2 giorni almeno, potranno terminare l’isolamento dopo 5 giorni dal tampone positivo: potranno dunque anche fare a meno di sottoporsi ad un nuovo test. Per i cittadini che rientrano dalla Cina, dove si sta assistendo ad un aumento vertiginoso dei casi covid, è prevista la possibilità di terminare l’isolamento dopo almeno 5 giorni dal test positivo, in assenza di sintomi da almeno 2 giorni e in presenza di un test negativo.

Nel caso in cui si entri in contatto con un positivo sarà applicato il regime dell’autosorveglianza. In particolare, sarà obbligatorio indossare le mascherine FFP2 fino al raggiungimento dei 5 giorni a partire dal contato stretto.

L’utilizzo delle mascherine poi sarà connesso all’aumentare dei contagi. Si potrebbe rendere obbligatorio l’utilizzo delle stesse negli spazi chiusi, infatti, al fine di proteggere le persone che presentano un elevato rischio di andare incontro a malattia grave. Oltre a ciò, potrebbe anche essere messa in atto una serie di misure temporanee come il lavoro da casa, ad esempio, o la limitazione del numero di persone che possono partecipare ad eventi che causano ingenti assembramenti.

In ultima analisi, nella circolare del Ministero viene raccomandata la somministrazione delle quarte dosi a tutte le altre categorie considerate a rischio e, al fine di evitare di pesare sul sistema sanitario nazionale, si fa riferimento alla gestione domiciliare dei pazienti. Questa in particolare dovrà tenere conto delle conoscenze raggiunte e delle terapie ad oggi disponibili.

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