Dal 2023 tante novità approvate con la nuova manovra del Governo Meloni. Ecco che cosa cambia: dal reddito di cittadinanza alle bollette
Sono state settimane frenetiche per il governo Meloni. Il parlamento dopo lunghe consultazioni ha approvato la nuova Legge di Bilancio. Sono davvero tantissime le manovre che sono state approvate dal Senato e che riguardano i più svariati ambiti.
Dal 1 gennaio 2023 sono tantissime le novità che sono ufficialmente entrate in vigore su più fronti. Ecco quali. Dal reddito di cittadinanza al bonus cultura, sino ai bonus edilizi e agli aiuti sul fronte caro energia. Ecco tutte le manovre che il senato, con 109 voti a favore, 76 contrari e un astenuto – ha approvato.
Tutte le manovre approvate dal parlamento: dalle pensioni al caro bollette
Sul fronte pensioni, confermata l’opzione donna. Per il 2023 si potrà andare in pensione all’età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni. Possono usufruirne tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi.
E’ cambiata inoltre la rivalutazione delle pensioni. Passa dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte la percentuale si riduce. L’indicizzazione si abbassa dal 55% al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro). Portate a 600 euro le pensioni minime per gli over75.
Sullo smartworking è stata prorogata la possibilità di usufruirne per i lavoratori fragili sino al prossimo 31 Marzo.
Sul fronte pos, è stata ripristinata la sanzione ai danni dei commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Si continua a lavorare per alleggerire i costi delle transazioni sino a 30 euro a carico degli esercenti.
Sul fronte bonus rivolti alla casa prorogato il bonus mobili. Ridotto il tetto massimo da 10.000 a 8000 euro. Detrazione fiscale del 50% sull’Iva per l’acquisto di abitazioni in classe energetica A e B acquistate dai costruttori.
Grande parte delle finanze della manovra, circa 21 dei 35 miliardi complessivi, sono dedicate agli interventi per tutelare dal caro-energia famiglie e imprese nel primo trimestre del 2023: frutto del taglio degli oneri impropri delle bollette, del bonus sociale (per il quale soglia Isee alzato a 15mila euro), e con il credito d’imposta rafforzato per le imprese. Abbassata dal 22% al 5% l’aliquota Iva per le bollette nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet.
Sul fronte reddito di cittadinanza confermato il passaggio da 8 a 7 mesi del periodo considerato. Salta inoltre il concetto di “offerta congrua”. Non sarà possibile rifiutare offerta senza perdere il reddito di cittadinanza. Tutti i dettagli della manovra sono elencati nel sito del governo.