Uso inopportuno dei social: condannato docente alla pena di morte; ecco dove è accaduto il fatto e perchè.
La pena di morte in Arabia Saudita è una delle più severe e invasive forme di pena di cui sono stati accusati i cittadini. L’Arabia Saudita esegue attualmente la condanna capitale per crimini ritenuti molto gravi come la rivolta contro l’Islam, l’espionaggio, gli omicidi e altri crimini. La legge saudita è molto severa in relazione a tali crimini e la pena di morte può essere inflitta, con o senza giudizio formale. L’istituzione di criminali nel paese è considerata uno dei più grandi problemi che affliggono l’Arabia Saudita, al punto da renderla una delle nazioni che applica la pena di morte più frequentemente nel mondo. La pena di morte in Arabia Saudita è applicata mediante giustizia islamica, come riconosciuto dall’Islam. Ciò include la decapitazione, l’impiccagione e la fucilazione. Si pensa che in Arabia Saudita le persone possano ricevere la condanna a morte anche per reati come l’omosessualità e l’apostasia dall’Islam.
E noto che l’Arabia Saudita potrebbe applicare la pena di morte anche per reati minori come il furto. A causa della severità della pena ed all’impiccagione in pubblico, una parte della comunità internazionale è rimasta perplessa rispetto all’approccio dell’Arabia Saudita sulla pena di morte. Molti governi si sono espressi contro l’imposizione di tale forma di pena sui cittadini sauditi, ma l’Arabia Saudita rimane fedele alla sua decisione. Attualmente, un grande numero di organizzazioni dei diritti umani e governi studiano la possibilità di intraprendere azioni contro l’Arabia Saudita per la sua politica sulla pena di morte.
Il caso di Awad Al-Qarni
Il Regno dell’Arabia Saudita ha ricevuto diverse critiche riguardo all’uso ostile del diritto e delle misure restrittive nell’ambito sociale. In particolare, una delle questioni più preoccupanti è la pena di morte inflitta a Awad Al-Qarni, un docente di 65 anni. Awad Al-Qarni è un religioso saudita, apprezzato in tutto il mondo per i suoi insegnamenti moderati e pacifisti che promuovono la riconciliazione tra le religioni.
A seguito di un processo pieno di insicurezze in cui è stato accusato di sostenere l’estremismo, una giuria ha deciso che dover subire la pena capitale. Secondo le autorità giudiziarie saudite, questa sentenza è proporzionata alla gravità dei crimini commessi da Al-Qarni. Tuttavia, chiunque sia a conoscenza del suo insegnamento basato sulla riconciliazione discussioni di vocazione religiosi sa bene che non è minimamente affiliato a movimenti estremisti.
Lo schieramento dei religiosi
L’enorme schieramento di religioni e culture che hanno preso le distanze dalla sentenza mostra il rispetto che Al-Qarni ha guadagnato da tutta la comunità internazionale. Si è formato un movimento salvando Al-Qarni che si basa sulla democrazia, sui diritti umani e su una corretta e trasparente procedura giudiziaria.
Questo caso si inserisce in un contesto generale di abuso dei diritti umani, in particolare quello della libertà di espressione nell’Arabia Saudita. La sentenza ai danni di Awad Al-Qarni è solo l’ultima dimostrazione del fatto che l’Arabia Saudita continua a applicare impunemente la pena di morte in violazione dei diritti umani.
L’Arabia Saudita deve cambiare la sua linea nei confronti dei diritti umani. Sia il sistema politico che i valori culturali devono essere riveduti in modo che strutture come tribunali e giurisdizione non si ritrovino a condannare moralmente innocenti.