Rivalutazioni finalmente per i pensionati: secondo le ultime novità, le pensioni subiranno degli anumenti e questo a partire da questo mese di gennaio, ecco i dettagli.
A partire dal 2023 i pensionati italiani potranno contare su un reintegro del 7,3%. Dal prossimo gennaio, infatti, sarà apportata una revisione dei trattamenti previdenziali vigenti. Si tratta di un intervento che rappresenterà un impulso di benessere per i pensionati italiani, anche se sarà limitato in alcuni casi dalla legge sulle strettoie pensionistiche. In particolare, secondo quanto stabilito dalla Legge Madia, le revisioni saranno limitate ai trattamenti dei pensionati con importi fino a circa 3 volte la pensione minima (INPS): qualora i trattamenti erogati siano più elevati, il reintegro sarà limitato.
Tuttavia, si tratta comunque di una buona notizia, soprattutto per quelle famiglie che dipendono esclusivamente dal welfare previdenziale. L’attuale riforma verrà applicata sull’intero arco di vita e partirà dal gennaio 2023: tutti i pensionati che beneficeranno di questa riforma, avranno infatti pari opportunità indipendentemente dal periodo in cui percepiscono la pensione.
L’intervento andrà a interessare non soltanto i lavoratori dipendenti, ma anche i liberi professionisti ed autonomi, nonchè le pensioni di anzianità. Per quanto riguarda i dettagli applicativi, è attesa una precisazione da parte del Governo nelle prossime settimane. Per ora si può dunque confidare che il mese di gennaio sarà allietato da una revisione delle pensioni pari al 7,3%. Un intervento che, nonostante le limitazioni, rappresenta tuttavia una buona notizia per i pensionati italiani.
la rivalutazione delle pensioni riscalda le discussioni. Nel mese di gennaio, l’Istituto per la Previdenza Sociale ha reso note alcune statistiche riguardanti la rivalutazione delle pensioni da effettuare dall’inizio del 2023. La rivalutazione delle pensioni è una rivalutazione annuale che viene effettuata sulla base di parametri stabiliti da una delibera del consiglio dei ministri che regolano tale salario. Tale rivalutazione può prevedere un aumento della pensione da parte dell’Inps.
Secondo le statistiche pubblicate a gennaio, nel 2023 saranno in tutto 14.744.000 pensionati che beneficeranno degli aumenti. Di questi, circa 1 milione di pensionati vedrà un aumento di almeno il 7,1% della pensione, mentre di più beneficiari avranno aumenti tra il 5,1 e il 7,1%. Questo aumento non prevede alcuna riduzione dei contributi previdenziali.
Secondo i dati presentati, è previsto che il valore medio degli aumenti per l’anno 2023 sarà del 7,1%. Ciò significa che la pensione media netta aumenterà di poco più di 135 euro al mese. Inoltre, il potere d’acquisto delle pensioni aumenterà di 2,4 punti percentuali.
Oltre alle molti beneficiari che avranno un aumento della pensione, le pensioni a carico delle Casse Integrazione Guadagni e del Fondo per la non autosufficienza subiranno anche un aumento che varia da un minimo dell’1,43% ad un massimo del 3,5%.
Inoltre, il governo prevede di introdurre una misura di rivalutazione per le pensioni minime. Coloro che hanno una pensione inferiore a 875 € lordi al mese beneficeranno di una rivalutazione che aumenterà la pensione fino ad un massimo del 5,1%.
Dalla rivalutazione prevista è chiaro che si tratta di un’importante misura di aiuto alle famiglie italiane. La misura sarà incentivare gli italiani a tenere più soldi in mano, soprattutto di fronte a possibili crisi economiche causate dalla pandemia Covid-19. Si spera che questa misura possa aiutare gli italiani a stare tranquilli e a pensare alla loro vita economica in modo più positivo.
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