Fai attenzione anche tu, perchè potresti essere costretto a resistuire 210 euro se percepisci l’assegno unico. Ecco chi dovrà restituire la cifra e perchè, certo non sono mica pochi!
L‘assegno unico è un sostegno finanziario pensato dal Governo Italiano per rinforzare la tutela dei minori in Italia. Questa è una misura sostitutiva a quella precedente, cioè l‘assegno di natalità, pensata per tutti i nuclei familiari in cui ci siano minori. Questa misura è stata pensata come sostegno economico aggiuntivo ai redditi dei genitori che presentino un reddito inferiore a € 40.000 annui, o € 60.000 se il nucleo familiare è composto da almeno tre figli minori.
L‘assegno unico può arrivare fino a € 2.500 per figlio all‘anno, ed è composto da una parte fissa e da una parte variabile in base all‘Isee. La parte fissa si calcola sulla base di € 80 per mensilità, mentre la parte variabile sulla base dell‘Isee diminuisce quanto più è alto il reddito del nucleo familiare. Inoltre è un sostegno che dura fino ai 21 anni per figlio, e i genitori potranno ricevere l‘assegno ogni mese con l‘aiuto del Caf o tramite un conto corrente intestato al minore.
Chi può percepire l’assegno unico e perchè
Oltre ai genitori, anche i nonni, i tutori o i familiari che si prendono cura dei minori hanno diritto al sostegno dell‘assegno unico. Per fruire dell‘assegno unico bisogna compilare la relativa richiesta di sostegno presso il proprio Comune di residenza e presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questa è una misura importante del Governo Italiano per rinforzare la tutela dei minori, offrendo ai genitori un sostegno economico nel prendersi cura dei loro figli.
Questo sussidio versato direttamente dall’Inps ai nuclei familiari monofamiliari con più di tre figli a carico, purtroppo oggi si presenta una situazione piuttosto imbarazzante. Pare infatti che ci sia una clausola prevista dalla legge stessa, e che si tramuterà in un vero e proprio scandalo. Si parla di restituire la somma di 210 euro enon sono mica pochi, ecco perchè.
Chi dovrà restituire la somma e perchè
Tutto ha inizio ad Aprile 2021, quando dalle stanze della legislazione è scaturita una penisola che, riferendosi alla restituzione dell’assegno unico, dispone che:
- i nuclei monofamiliari potessero sfruttare la maggiorazione prevista dalla legge soltanto nel caso in cui entrambi i genitori fossero titolari di un reddito da lavoro.
Secondo la norma, se a fare domanda per il bonus fosse l’unico genitore, l’Inps avrebbe conteggiato questo tipo di famiglie alla stregua di quelle bifamiliari.
In conclusione…
Il caso, in nero su bianco è pubblicato nel corredo di fase di definizione della legge di bilancio, confermando che:
- Tutti i nuclei monofamiliari che hanno chiesto l’aiuto dell’assegno unico da marzo a settembre 2022, dovranno restituire all’Inps 210 euro a figlio.
Questa situazione di confusione e di noncuranza da parte della politica nei confronti delle famiglie con un solo genitore è un vero e proprio bazooka nella testa, soprattutto considerando che, in un momento di crisi economica come questo, più che mai è necessario sostenere le famiglie in difficoltà. Resta da chiedersi come le famiglie coinvolte ristabiliranno la loro situazione.