Novità sul fronte pos: altro che limitazioni, adesso arriva il bonus legato ai pagamenti elettronici. Ecco di cosa si tratta
Per lungo tempo i pagamenti elettronici ed il pos sono state al centro delle discussioni di governo. Mentre il Governo Draghi aveva “aperto” agli acquirenti obbligando i gestori ad accettare il pagamento di cifre anche piccole, il governo Meloni sentendo le lamentele dei gestori ha voluto riaprire la questione.
I gestori infatti per ogni pagamento pagano una cospicua commissione. Una transazione che certamente va ad intaccare le loro tasche e ad assottigliare il guadagno. L’impatto, ovviamente, è maggiore per tutte le attività che guadagnano su piccole cifre, come per esempio bar o tabacchini. Adesso però un nuovo bonus sta arrivando in loro soccorso.
Il bonus pos consente a tutti i possessori di attività un netto beneficio dal punto di vista delle commissioni. Si ha infatti uno sgravio del 30% delle commissioni pagate. Il bonus viene erogato sotto forma di credito d’imposta, e viene utilizzato per compensazione dei debiti fiscali a partire dal mese seguente a quello della spesa.
Il bonus non viene aggiunto nel reddito e non può essere calcolato nella base imponibile dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
Il datore riceverà dall’istituto che fornisce il pos un documento con l’importo delle commissioni pagate. Proprio quel documento farà fede per calcolare la detrazione. Questa documentazione viene inviata all’Agenzia dell’entrate.
Entro al ventesimo giorno del mezzo successivo alle transazioni il commerciante deve comunicare all’agenzia l’ammontare del bonus per via telematica o tramite commercialista. Ha diritto al bonus i possessori di partita iva, artigiani, professionisti e commercianti. Requisito fondamentale è avere ricavi inferiori rispetto ai 400 mila euro nell’anno precedente. Il regime fiscale a cui sottostà il contribuente non influisce nel bonus.
Oltre al bonus, il governo è pronto a sedersi al tavolo per discutere un eventuale cambiamento sul fronte commissioni, sia essa una mitigazione o un azzeramento. L’idea è quella di azzerare sotto i 10 euro e di ridurle per quelli fino a 30 euro per un periodo di sperimentazione di un anno. Quel che è certo, al momento. è che il governo sta lavorando per trovare il giusto compromesso tra le esigenze degli acquirenti e quelle dei liberi professionisti
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