Percepisci il reddito di cittadinanza? Allora presta attenzione a queste info perchè sono in arrivo novità. Arriva il primo fermo, ecco le date da conoscere.
Il reddito di cittadinanza saprai sicuramente, che è un sostegno economico erogato dallo Stato a coloro che si trovano in condizioni di povertà e non sono in grado di provvedere autonomamente al loro sostentamento. La legge di bilancio 2019 ha introdotto il reddito di cittadinanza, prevedendo inizialmente l’erogazione a 780.000 persone nel 2019 e a 1 milione nel 2020.
Ai fini dell’accesso al reddito di cittadinanza, è necessario essere disponibili al lavoro e autonomi oppure appartenere a nuclei familiari il cui reddito ISEE non superi la soglia di 9mila euro per singolo componente. In precedenza, l’accesso al reddito di cittadinanza era limitato in base al reddito complessivo della famiglia, ma ora l’accesso è determinato dal reddito ISEE individuale.
Per ottenere il reddito di cittadinanza è necessario presentare una domanda online attraverso il servizio telematico dedicato (SIO). La domanda viene valutata dal Centro per l’impiego, che deve verificare se i requisiti relativi ai redditi e al patrimonio netto sono reali e se le informazioni fornite sono veritiere e non discostanti dalle reali condizioni del richiedente.
Il reddito di cittadinanza consiste in un contributo economico erogato a tariffe differenziate in base alla composizione del nucleo familiare. Il contributo è utilizzabile per provvedere ai bisogni essenziali come, ad esempio, alimentazione, abbigliamento e case. Inoltre, il beneficiario è tenuto ad impegnarsi per aumentare le proprie competenze professionali, in modo da consentirgli di rendere effettiva la propria disponibilità al lavoro, rispettando gli impegni di frequenza e di istruzione previsti dall’accordo sottoscritto con l’ente pagatore.
Questo è di certo un provvedimento di sostegno economico che permette alle persone in condizioni di povertà di avere accesso a risorse finanziarie per provvedere ai bisogni essenziali. Si tratta di uno strumento che, se usato correttamente, può essere di un grande aiuto a chi soffre la povertà e può contribuire a far sì che le persone possano riacquisire autonomia e dignità.
Il primo fermo del Reddito di Cittadinanza (Rdc) arriverà ad agosto, come è stato sancito dal Parlamento nei mesi scorsi. Le modifiche contenute nella Legge di Bilancio del 2021, volute dall’attuale governo Meloni, prevedono infatti un taglio alle erogazioni destinate ai nuclei familiari. Prime stime sostengono che tra sei mesi ex Rdc possano essere già 600mila.
In particolare, le novità riguardano la platea di beneficiari legata al nucleo familiare. I motivi illimitati al diritto al sostegno, come quelli legati alla sussistenza e all’integrazione sociale, devono giocare un ruolo da condizione essenziale all’erogazione del Rdc. Nonostante l’alto numero di persone che sgarrera dal requisito, con la nuova normativa pare che un nucleo su tre perda diritto al sostegno, con un aumento dei tagli importante nella platea dei single. Sebbene siano le casalinghe tipologia più colpita dal taglio delle erogazioni, ai nuclei composti da una sola persona saranno diminuite anche le erogazioni in percentuale più alta, vista la vicinanza all’importo minimo previsto.
Già da diversi mesi l’Ufficio parlamentare di Bilancio aveva evidenziato come il taglio della “spesa sociale” dei servizi decentralizzati potesse aver un effetto forte sulla platea protetta dal Rdc, specialmente in relazione all’aumento del tema lavoro, che ha pesato sul orientamento “passivo” delle politiche assistenziali. Sebbene il presidente del Consiglio Draghi abbia da subito respinto le idee di una riforma del sostegno per i bambini, prevista dalla Legge di Stabilità, si è voluto allo stesso tempo voler chiudere un occhio sull’accessibilità al Rdc, immettendo così nel sistema ulteriori tagli per le prossime fasce di povertà.
L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo resta quello di andare a colpire quei connazionali che abusano dei benefici statali, andando a separare effettivamente i destinatari del Reddito di Cittadinanza e quelli in cerca di un vero lavoro. Tra sei mesi, almeno quanto si prevede, fertile campo di discussione in Parlamento per capire l’impatto diretto della modifica rappresentata dalle nuove norme.
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